La benedizione degli animali nella chiesa di Sant’Antonio Abate a Cagliari è un rito che ogni anno richiama un gran numero di cagliaritani all’ingresso della chiesa nella via Manno per chiedere che il proprio amico a quattro zampe si mantenga in perfetta salute. «Stamattina, nel giorno di Sant’Antonio, c’erano tre messe e la chiesa era piena» racconta la Arciconfraternita della SS Vergine di Itria, «e sicuramente quella solenne della sera non sarà da meno».
La leggenda racconta che il santo eremita della Tebaide avesse donato agli uomini il fuoco, trafugandolo ai demoni degli inferi con un astuto stratagemma e nascondendolo nel suo bastone di ferula.
Il rito de Su Fogadoni ricorda questo aspetto affascinante della figura, ma pare che Sant’Antonio fosse anche accompagnato da un fedele maialino, che compare sempre nell'iconografia del santo. Da qui proviene l’appellativo su santu de su porcu, protettore di tutti gli animali della Terra.
«La messa è tutta improntata alla vita di Sant’Antonio, fondatore del monachesimo. Un uomo che si è spogliato di tutto e ha combattuto il demonio nel deserto, da eremita. Ma in più occasioni ha lasciato il suo eremo e si è calato tra i fedeli». Una figura della cristianità , veneratissima in Sardegna e vissuta 105 anni.
Il rito avviene secondo uno schema preciso: Prima della messa si riuniscono tutti gli animali davanti alla chiesa – fino a qualche anno fa si teneva in piazza San Sepolcro – e dopo una preghiera specifica viene data loro la benedizione ». Tra gli animali si possono trovare non solamente i più comuni animali domestici, ma anche cavalli, conigli, pappagalli, tartarughe e persino serpenti: «tutti gli animali sono sotto la protezione di Sant’Antonio, tutti sono ben graditi. Oggi non c’è razzismo nei confronti di nessuno».