La venerabile Arciconfraternita della SS. Vergine d'Itria di Cagliari è una associazione pubblica di fedeli e gode di personalità giuridica nell’ordinamento della Chiesa eretta dalla Santa Sede con bolla papale del 2 giugno 1607 del pontefice Paolo V.
La prima sede venne stabilita presso un oratorio facente parte del complesso monastico di Sant’Agostino nel quartiere della Marina.
Nel 1625 papa Urbano VIII accordò alla confraternita cagliaritana le indulgenze e i privilegi goduti dall’arciconfraternita della Cintura di Sant’Agostino in Roma. In tal modo il sodalizio divenne arciconfraternita.
Oggi è un ente ecclesiastico a prevalente fine di culto riconosciuto dal Ministero degli Interni e iscritto al Registro delle Persone Giuridiche della cancelleria del Tribunale di Cagliari.
Il titolo d'Itria ricorda l'immagine miracolosa di Maria Madre di Dio venerata nella chiesa di santa Sofia in Costantinopoli (vedi foto). I monaci basiliani, custodi del tempio e della preziosa immagine, diffusero il culto portandolo in Europa. Lo storico bizantino Niceforo Callisto afferma che la Madonna d'Itria fu venerata ed invocata come protettrice della città contro gli arabi e i turchi, e quando la città fu saccheggiata, l'immagine venne bruciata pubblicamente quasi a vendicarsi delle difficoltà provate nell'assedio e nella conquista della città. Rimane oggi il culto assai diffuso e le immagini che la pietà popolare e l'arte hanno ispirato.
In Sardegna esistono 19 chiese dedicate alla Madonna d'Itria e diverse Confraternite sotto il titolo d'Itria.
"Itria" in lingua italiana e un diminutivo di "Odegetria” e anche di "Odighitria" dal greco che significa guida dei viandanti. Madonna d'Itria significa quindi Maria guida dei viandanti, Santa Maria del cammino.
L'origine dell'Arciconfraternita della Madonna d'Itria si attribuisce al fortuito approdo di venti schiavi cristiani che messi in libertà mentre rimpatriavano e sbattuti dalle onde trovarono rifugio e salvezza nel porto di Cagliari. Stabilirono la residenza in città decidendo di vivere insieme, nei pressi del convento di sant'Agostino in via Baylle, promuovendo il culto della Vergine d'Itria. Con l'andar del tempo divennero una vera comunità, riconosciuta dai monaci agostiniani e dalle autorità diocesane, sì che decisero di promuovere l'Arciconfraternita sotto il titolo di Madonna d'Itria. Oltre che per il culto, questi confratelli si distinsero nel campo della carità, assistendo poveri e malati, promovendo assistenza mutua fra i soci nelle infermità e in caso di morte.
Nel 1881 l'Arciconfraternita cedette alle Suore della Carità i locali conosciuti come "Asilo della Marina" e si trasferì nella chiesa di Sant'Antonio Abate in via Manno. Ricco del suo passato, questo prestigioso sodalizio ha celebrato nel 2007 il quattrocentesimo anniversario della sua fondazione, puntando a impegni sempre più consoni allo spirito dei fondatori.
La visita pastorale alla Confraternita nel 2014