Sant'Antonio Abate, il Grande, è il patriarca del monachesimo d'Oriente, famoso uomo di preghiera, celebrato lottatore contro i demoni, guaritore di infermi e direttore di anime.
Antonio nacque in Egitto, a Coma, una località sulla riva sinistra del Nilo, intorno all'anno 250 d.C.. Fu un eremita tra I più rigorosi nella storia del Cristianesimo antico. La sua vita è giunta fino a noi grazie alla biografia scritta dal suo discepolo sant'Attanasio, arcivescovo di Alessandria d'Egitto.
Ancora giovane, colpito dalle
parole di Gesù "... se vuoi essere perfetto, da tutto quello che possiedi ai poveri e seguimi", si privò di quanto possedeva e si ritiro in un luogo solitario per vivere unicamente dedito alla preghiera, alla lettura delle Sacre Scritture ed al lavoro.
Assetato di santità , all'età di 35 anni si addentrò nella zona del Mar Rosso tra le montagne del Pispir, in un vecchio castello abbandonato, per restare veramente solo con Dio.
In questa totale solitudine Antonio visse tentato dal demonio per un lungo periodo della sua vita. Nel 311, al tempo della persecuzione di Massimino, si recò ad Alessandria a servire ed incoraggiare i cristiani perseguitati. Compiuto questo dovere ritornò nella solitudine, stavolta nel deserto della Tebaide, dove trascorse il resto della sua vita.
Mori all'età di 105 anni il 17 gennaio del 356 e per questo motivo in tale giorno è ricordato dalla liturgia.
II culto di sant'Antonio è diffusissimo e nel culto popolare si possono individuare due aspetti distinti : uno si riconnette alla fama di guaritore dell'herpes zooster (su fogh'e Sant'Antoni) ed altre malattie; l'altro pone l'accento sul legame e tutela intercorrente tra sant'Antonio e gli animali; per questo motivo nel giorno della festa si benedicono gli animali.
Il falò della vigilia, secondo la tradizione, vuole ricordare che sant'Antonio è il custode dell'inferno e con abili stratagemmi inganna i diavoli sottraendo loro molte anime.
vedi anche: San Giovanni di Dio Sant'Omobono Padre Francesco Demelas
